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CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
LEV Libreria Editrice Vaticana

Catechismo Chiesa Cattolica

LEV Libreria Editrice Vaticana
Credo nello Spirito Santo


Capitolo Terzo
CREDO NELLO SPIRITO SANTO
  683 « Nessuno può dire: "Gesù è Signore" se non sotto l’azione dello Spirito Santo » (). « Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! » (). Questa conoscenza di fede è possibile solo nello Spirito Santo. Per essere in contatto con Cristo, bisogna dapprima essere stati toccati dallo Spirito Santo. È lui che ci precede e suscita in noi la fede. In forza del nostro Battesimo, primo sacramento della fede, la vita, che ha la sua sorgente nel Padre e ci è offerta nel Figlio, ci viene comunicata intimamente e personalmente dallo Spirito Santo nella Chiesa:
CdA 336-343
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1Cor 12,3Gal 4,6
Il Battesimo « ci accorda la grazia della nuova nascita in Dio Padre per mezzo del Figlio suo nello Spirito Santo. Infatti coloro che hanno lo Spirito di Dio sono condotti al Verbo, ossia al Figlio; ma il Figlio li presenta al Padre, e il Padre procura loro l’incorruttibilità. Dunque, senza lo Spirito, non è possibile vedere il Figlio di Dio, e, senza il Figlio, nessuno può avvicinarsi al Padre, perché la conoscenza del Padre è il Figlio, e la conoscenza del Figlio di Dio avviene per mezzo dello Spirito Santo ».
nota
(1) Sant’Ireneo di Lione, Demonstratio praedicationis apostolicae , 7: SC 62, 41-42.
  684 Lo Spirito Santo con la sua grazia è il primo nel destare la nostra fede e nel suscitare la vita nuova che consiste nel conoscere il Padre e colui che ha mandato, Gesù Cristo.
nota
(2) Cf .
Tuttavia è l’ultimo nella rivelazione delle Persone della Santa Trinità. San Gregorio Nazianzeno, « il Teologo », spiega questa progressione con la pedagogia della « condiscendenza » divina:
« L’Antico Testamento proclamava chiaramente il Padre, più oscuramente il Figlio. Il Nuovo ha manifestato il Figlio, ha fatto intravvedere la divinità dello Spirito. Ora lo Spirito ha diritto di cittadinanza in mezzo a noi e ci accorda una visione più chiara di se stesso. Infatti non era prudente, quando non si professava ancora la divinità del Padre, proclamare apertamente il Figlio e, quando non era ancora ammessa la divinità del Figlio, aggiungere lo Spirito Santo come un fardello supplementare, per usare un’espressione un po’ ardita. [...] Solo attraverso un cammino di avanzamento e di progresso "di gloria in gloria", la luce della Trinità sfolgorerà in più brillante trasparenza ».
nota
(3) San Gregorio Nazianzeno, Oratio 31 (Theologica 5), 26: SC 250, 326 (PG 36, 161-164).
CdA 336-343
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Gv 17,3
  685 Credere nello Spirito Santo significa dunque professare che lo Spirito Santo è una delle Persone della Santa Trinità, consostanziale al Padre e al Figlio, « con il Padre e il Figlio adorato e glorificato ».
nota
(4) Simbolo niceno-costantinopolitano : DS 150.
Per questo motivo si è trattato del mistero divino dello Spirito Santo nella « teologia » trinitaria. Qui, dunque, si considererà lo Spirito Santo solo nell’« economia » divina.
CdA 336-343
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  686 Lo Spirito Santo è all’opera con il Padre e il Figlio dall’inizio al compimento del disegno della nostra salvezza. Tuttavia è solo negli « ultimi tempi », inaugurati con l’incarnazione redentrice del Figlio, che egli viene rivelato e donato, riconosciuto e accolto come Persona. Allora questo disegno divino, compiuto in Cristo, « Primogenito » e Capo della nuova creazione, potrà realizzarsi nell’umanità con l’effusione dello Spirito: la Chiesa, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna.
CdA 336-343
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