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CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
LEV Libreria Editrice Vaticana

Catechismo Chiesa Cattolica

LEV Libreria Editrice Vaticana
Gesù « salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente »


Articolo 6
GESÙ « SALÌ AL CIELO, SIEDE ALLA DESTRA DI DIO PADRE ONNIPOTENTE »
  659 « Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio » (). Il corpo di Cristo è stato glorificato fin dall’istante della sua risurrezione, come lo provano le proprietà nuove e soprannaturali di cui ormai gode in permanenza.
nota
(586) Cf .
Ma durante i quaranta giorni nei quali egli mangia e beve familiarmente con i suoi discepoli
nota
(587) Cf .
e li istruisce sul Regno,
nota
(588) Cf .
la sua gloria resta ancora velata sotto i tratti di una umanità ordinaria.
nota
(589) Cf .
L’ultima apparizione di Gesù termina con l’entrata irreversibile della sua umanità nella gloria divina simbolizzata dalla nube
nota
(590) Cf ; anche .
e dal cielo
nota
(591) Cf .
ove egli siede ormai alla destra di Dio.
nota
(592) Cf ; anche .
In un modo del tutto eccezionale ed unico egli si mostrerà a Paolo « come a un aborto » () in un’ultima apparizione che costituirà Apostolo Paolo stesso.
nota
(593) Cf .
  660 Il carattere velato della gloria del Risorto durante questo tempo traspare nelle sue misteriose parole a Maria Maddalena: « Non sono ancora salito al Padre: ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro » (). Questo indica una differenza di manifestazione tra la gloria di Cristo risorto e quella di Cristo esaltato alla destra del Padre. L’avvenimento ad un tempo storico e trascendente dell’ascensione segna il passaggio dall’una all’altra.
Mc 16,19Lc 24,31Gv 20,1926At 10,41At 1,3Mc 16,12Lc 24,15Gv 20,14-1521,4At 1,9Lc 9,34-35Es 13,22Lc 24,51Mc 16,19At 2,337,56Sal 110,11Cor 15,81Cor 9,1Gal 1,16Gv 20,17
  661 Quest’ultima tappa rimane strettamente unita alla prima, cioè alla discesa dal cielo realizzata nell’incarnazione. Solo colui che è « uscito dal Padre » può far ritorno al Padre: Cristo.
nota
(594) Cf .
« Nessuno è mai salito al cielo fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo » ().
nota
(595) Cf .
Lasciata alle sue forze naturali, l’umanità non ha accesso alla « casa del Padre »,
nota
(596) Cf .
alla vita e alla felicità di Dio. Soltanto Cristo ha potuto aprire all’uomo questo accesso « per darci la serena fiducia che dove è lui, Capo e Primogenito, saremo anche noi, sue membra, uniti nella stessa gloria ».
nota
(597) Prefazio dell’Ascensione del Signore, I: Messale Romano (Libreria Editrice Vaticana 1993) p. 332.
CdA 221-224
CONFRONTAVAI
Gv 16,28Gv 3,13Ef 4,8-10Gv 14,2
  662 « Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me » (). L’elevazione sulla croce significa e annunzia l’elevazione dell’ascensione al cielo. Essa ne è l’inizio. Gesù Cristo, l’unico Sacerdote della nuova ed eterna Alleanza, « non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo [...], ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore » (). In cielo Cristo esercita il suo sacerdozio in permanenza, « essendo egli sempre vivo per intercedere » a favore di « quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio » (). Come « sommo Sacerdote dei beni futuri » (), egli è il centro e l’attore principale della liturgia che onora il Padre nei cieli.
nota
(598) Cf .
Gv 12,32Eb 9,24Eb 7,25Eb 9,11Ap 4,6-11
  663 Cristo, ormai, siede alla destra del Padre: « Per destra del Padre intendiamo la gloria e l’onore della divinità, ove colui che esisteva come Figlio di Dio prima di tutti i secoli, come Dio e consostanziale al Padre, s’è assiso corporalmente dopo che si è incarnato e la sua carne è stata glorificata ».
nota
(599) San Giovanni Damasceno, Expositio fidei, 75 [De fide orthodoxa, 4, 2]: PTS 12, 173 (PG 94, 1104).
  664 L’essere assiso alla destra del Padre significa l’inaugurazione del regno del Messia, compimento della visione del profeta Daniele riguardante il Figlio dell’uomo: « [Il Vegliardo] gli diede potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano; il suo potere è un potere eterno, che non tramonta mai, e il suo regno è tale che non sarà mai distrutto » (). A partire da questo momento, gli Apostoli sono divenuti i testimoni del « regno che non avrà fine ».
nota
(600) Cf Simbolo niceno-costantinopolitano: DS 150.
CdA 261-263
CONFRONTAVAI
Dn 7,14

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