Catechismo dei Giovani
Io ho scelto voi
Nuovamente schiavi
CdA 51 (2. Dio cammina con gli uomini:1. La rivelazione di Dio nella storia): L’Antico Testamento; CdA 256 (6. Per noi obbediente fino alla morte di croce: 11. Interpretazioni rituali, morali e giuridiche): Espiazione; CdA 389-390 (10. Cristo principio e fine della creazione: 5. Il peccato originale); CdA 445 (11. Lo Spirito del Signore e la comunità dei credenti: 5. La Chiesa e gli ebrei): Segno della fedeltà di Dio
L’appello accorato del profeta non è accolto dal popolo. Egli è disprezzato e perseguitato. Il popolo, che persiste in una vita lontana da Dio mentre all’orizzonte si profila la minaccia di una invasione e della schiavitù, mostra di essere fuori di senno, incapace di cogliere la gravità di quell’ora tremenda. Con una condotta indegna si è condannato alla perdita della vita e della libertà.
«Aspettavamo la pace, ma non c’è alcun bene;
l’ora della salvezza, ed ecco il terrore»
(Geremia 8,15).
Sebbene la catastrofe incomba, c’è ancora chi si illude e illude gli altri su una libertà e su una salvezza che ormai sono divenute impossibili (Geremia 8,4-17). Sono i falsi profeti, che occorre smascherare. Hanno l’impudenza di dichiarare buona una condotta che si nutre di ingiustizie e di falsità. Annunciano felicità ad una vita che sta andando alla deriva.
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«Non ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno credere cose vane, vi annunziano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del Signore. Essi dicono a coloro che disprezzano la parola del Signore:
Voi avrete la pace!
e a quanti seguono la caparbietà del loro cuore
dicono: Non vi coglierà la sventura»
Le false illusioni non hanno il potere di salvare la libertà. I miti inconsistenti hanno la forza di un momento e rendono più amara la schiavitù a cui una vita svuotata di valori va incontro.
Il popolo conosce, in due successive riprese, la sofferenza della deportazione e della schiavitù. E quando sogna un ritorno immediato alla propria terra e alla libertà, il profeta, con realismo, si incarica di raccomandare una paziente attesa ed una fiduciosa preghiera, fino a quando Dio deciderà nuovamente di liberare il suo popolo (Geremia 29,4-14).
La libertà perduta non può essere riconquistata a forza, ma deve essere attesa e accolta di nuovo come dono di Dio, che non abbandona mai la vita dei suoi figli.
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