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CATECHISMO DEI BAMBINI
Lasciate che i bambini vengano a me

Catechismo dei Bambini

Lasciate che i bambini vengano a me
Prime esperienze in società


IL BAMBINO ALL’ASILO NIDO O NELLA SCUOLA MATERNA
  215. Quando lo richiedono esigenze di famiglia, i bambini fanno la precoce esperienza del distacco dall’ambiente di casa.
Possono essere accolti in altre case, per esempio dai nonni, al nido.
Sui tre anni si aprono per loro le porte della scuola materna. Sono le prime esperienze che i bambini vivono in una società organizzata e diversa dalla loro famiglia.
CdA 1161 30. Comunicazione e cultura Presenti nei luoghi privilegiati della cultura Presenza coerente e competente nella scuola
  216. Già piccolissimi percepiscono un’emozione di disagio che ogni distacco porta con sé.
Accompagnati al nido o alla scuola materna, molti sono i sentimenti che i bambini provano nell’avvicinarsi a questo nuovo ambiente. In tutti vi è la grande paura di essere abbandonati.
Genitori ed educatori faranno leva sulla bellezza di essere insieme, perché i bambini superino iniziali disagi e paure. In ogni ambiente educativo le persone professionalmente competenti sapranno conoscere i bisogni dei bambini e hanno la responsabilità di rispondere adeguatamente.
L’EDUCAZIONE RELIGIOSA A SCUOLA
  217. Tra questi bisogni primari del bambino non può essere disatteso quello specificamente religioso.
I bambini fanno domande, e vogliono avere risposte, circa il senso della propria esistenza: la nascita e la morte, le origini della vita, i motivi difatti ed eventi, le ragioni delle diverse scelte degli adulti, il problema della esistenza di Dio... Le esigenze spirituali e morali dei bambini richiedono di essere accolte, rispettate e servite in piena sintonia con la volontà delle famiglie, che a loro volta non devono ignorare tali esigenze.
La scelta di avvalersi delle specifiche attività di religione cattolica, assicurate nelle scuole pubbliche a tutte le famiglie, risponde a questo impegno e offre un’ampia e articolata serie di attività ricche di interesse e di stimolo per i bambini.
Questo catechismo può essere un valido punto di riferimento per favorire un raccordo tra famiglia, scuola e comunità, nella formazione degli educatori ed educatrici, nella promozione di un dialogo sereno e rispettoso di tutti sul problema dell’educazione religiosa nella scuola.
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LA RESPONSABILITÀ DEI GENITORI NELLA SCUOLA
  218. Nella scuola materna vi è un progetto educativo ben caratterizzato e preciso nelle sue finalità.
I genitori lo sanno? se ne sentono responsabili? e gli educatori si preoccupano di farlo conoscere? È un reciproco impegno per camminare insieme.
Per le scuole materne di ispirazione cristiana è un preciso stile di accoglienza: si riconosce in ogni bambino non un individuo a sé stante, ma una persona, in relazione primaria con i genitori, che dal Signore hanno ricevuto la responsabilità originaria e la grazia per educare.
Accogliere un bambino è pertanto accogliere anche la sua famiglia.
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L’INCONTRO CON GLI ALTRI
  219. Nella scuola materna i bambini si incontrano con altri bambini: sono molto diversi e devono imparare a stabilire buone relazioni tra loro. Debbono imparare a superare gli atteggiamenti di rivalità e di forte competività, come anche la sensazione di essere esclusi.
Per le famiglie accogliere i figli, in questa stagione della loro crescita, significa non fare drammi dei loro racconti e delle loro prime difficoltà. Certamente i bambini riportano in casa anche comportamenti e parole differenti da quelle usate abitualmente in famiglia.
Come aiutare i figli a capire e a crescere?
I cristiani sanno che Gesù vuole bene a tutti i bambini in misura uguale e senza preferenze.
Il Padre fa sorgere il sole e cadere la pioggia sia sui buoni che sui cattivi.
Il Signore vede il bene che c’è nel cuore e vede anche i comportamenti meno buoni. Come suoi discepoli siamo invitati a cercare prima ciò che unisce e poi ciò che divide, a distinguere ciò che è male e ciò che è bene, giudicando i fatti e mai le persone.
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