Catechismo dei Bambini
Lasciate che i bambini vengano a me
In casa: riti e occasioni di preghiera
188.
I bambini sono sensibili alla ritualità. Ripetere più volte le stesse cose dà loro sicurezza. Le imparano con facilità e gioia se gli adulti le fanno con loro.
In tutte le case si vivono alcuni gesti in modo ripetitivo, giorno dopo giorno, anno dopo anno. Oggi le famiglie hanno abitudini ed usanze molto diverse tra loro e dai tempi passati; ogni famiglia deve scoprire e forse costruire la propria ritualità.
Alcune abitudini e tradizioni di famiglia sono belle, si ricordano volentieri e formano un filo che lega le diverse generazioni.
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CdA 991-994
25.
La preghiera cristiana
Molteplici esperienze di preghiera
Le forme della preghiera vocale
CdA 988-989
25.
La preghiera cristiana
Preghiera continua
Alla presenza di Dio
CdA 1072
27.
Sessualità, matrimonio e verginità
Famiglia e Chiesa
Apporto della famiglia alla Chiesa
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189.
I vari momenti rituali delle case sono occasioni di preghiera secondo l’esortazione dell’apostolo Paolo: “Sia che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio” (1 Corinzi 10,31).
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190.
Il risveglio
. Quasi ogni giorno di primo mattino nelle case c’è fretta e i bambini sono pieni di sonno. Questo porta a trascurare il primo incontro col Signore. Ma quando un papà ed una mamma hanno la consuetudine al risveglio di rivolgere il pensiero a Dio, sanno trovare una frase, spontanea o dai Salmi, che abitui i figli a fare altrettanto:
Mi sveglio, è giorno, grazie Signore!
Sento l’acqua: l’acqua è fresca... Signore, tu hai creato anche l’acqua.
“Dal sorgere del sole al suo tramonto sia lodato il nome del Signore”
(
Salmo 113,3
).
“Fin dal mattino t’invoco”, o Signore (
Salmo 5,4
).
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191.
Coricarsi la sera
. La sera si è stanchi e si è tentati di trascurare la preghiera. Inoltre, in questi momenti i bambini non sopportano le preghiere lunghe e meccaniche. Esse, anzi, possono far nascere una reazione di rifiuto. Basta una frase, ma tutte le sere:
Grazie, del giorno, dei giochi... Tu, Signore, sei grande!
Aiuta il postino che camminava male! Guarisci il mio amico Mario.
“In pace mi corico e subito mi addormento” (
Salmo 4,9
).
“Il Signore veglierà su dite da ora e per sempre” (
Salmo 121,8
).
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192.
Mangiare insieme
. La mensa può essere il luogo più facile e nello stesso tempo il più difficile per pregare: dipende dal clima familiare e dalla sensibilità religiosa dei presenti. Comunque è importante dare valore alle cose poste sul tavolo e alla fatica di chi le ha procurate e preparate:
Grazie per il cibo che abbiamo! Grazie per chi l’ha preparato! Grazie per il lavoro che ha permesso a papà e mamma di guadagnarlo.
A volte si può chiedere ai bambini un attimo di silenzio prima di cominciare a mangiare. Se sono più grandicelli si può chiedere di fare il segno della croce, o nel giorno di festa, quando tutta la famiglia è riunita, di unirsi alla preghiera che ricorda quella della Messa:
Benedetto sei tu Signore, Dio dell’universo, dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane e questo vino, frutto della terra e del lavoro dell’uomo.
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194.
I compleanni. In questo giorno si usa accendere le candeline sulla torta. La luce è segno di festa e fiducia nella vita. È diventato raro, anche nelle case dei cristiani, ricordare la seconda nascita, quella battesimale. Anziché fare due feste, si possono unificare le due ricorrenze. Un gesto significativo è accendere una candela più grossa a ricordo del Battesimo: ricorderà a tutti che quel bambino o quella bambina sono segnati dall’amore di Dio e gli appartengono come suoi figli.
Si può insegnare a pregare:
Credo nel Padre che è nei cieli, credo in Gesù che mi vuole bene, credo nello Spirito che mi dà la forza per crescere.
Ci sono bambini che non hanno né genitori né casa. Chi farà loro festa? Benedette le famiglie che hanno occhi per vedere queste solitudini e accolgono questi piccoli nelle loro case!
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