Catechismo dei Bambini
Lasciate che i bambini vengano a me
Ci è nato un figlio
L’ATTESA DI UN BAMBINO | |
L’AVVENTO È IL TEMPO DELL’ATTESA
A volte invece è accompagnata da trepidazione e timore. Una gravidanza procura anche fatica e in circostanze di solitudine perfino angoscia. Non tutte le mamme riescono a dire subito come Maria: L’anima mia è piena di gioia (cf. Luca 1,46).
Comunque, la solidarietà e l’alleanza con il bambino atteso incominciano prima che egli nasca. Così si può dire che la sua educazione inizia subito nel grembo materno, per i molteplici scambi vitali che intercorrono tra il bambino e la madre.
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114.
I sentimenti che una mamma vive nell’attesa trasmettono sensazioni di benessere o malessere al tiglio. I suoi rapporti con il bambino sono anche segnati dalla presenza affettuosa o meno del marito. Le premure dell’uomo verso la sua donna portano serenità anche al loro tiglio.
Così gli sposi si preparano a diventare genitori. Ciò che pensano e apprendono, ciò che scelgono o decidono in relazione al bambino sono già atteggiamenti e primi interventi educativi.
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TEMPO DI VERIFICA
115.
Il tempo dell’attesa è il tempo più opportuno per i genitori di verificare e raddrizzare le strade dei propri comportamenti.
Ci sono coloro che si sforzano di essere un’intima comunità di vita e di amore e hanno fiducia nel sacramento che li unisce.
Ma ci sono altri che non riescono, e forse nemmeno si impegnano, a camminare insieme; o padri e madri che procreano senza responsabilità.
La Chiesa annuncia a tutti la Parola di pio perché, al di là dei limiti e dei difetti, l’uomo e la donna che affermano di amarsi siano disposti ad accettare e a fare spazio nel loro cuore e nella loro mente, prima che nella loro casa, al bambino che viene.
È un figlio. La sua accoglienza non può dipendere dalle informazioni che un test clinico può dare a riguardo della sua integrità fisica.
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CdA 926-936
24.
Dal peccato alla santità
Peccato e conversione
Cammino perseverante
CdA 1060-1062
27.
Sessualità, matrimonio e verginità
Il servizio alla vita
Una procreazione responsabile
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LA STRADA SBAGLIATA CHE CONDUCE ALLA MORTE
116.
E ci sono anche uomini e donne che annullano l’attesa, che rompono la solidarietà col figlio e lo conducono a morte.
In ogni essere umano, fosse pure concepito da poche ore, ci sono le tracce della sua provenienza divina e della sua immortalità. Anch’egli risorgerà.
Nessun genitore può prendersi l’arbitrio della vita o della morte di un figlio.
La Chiesa in ogni tempo, ad ogni generazione proclama l’intangibilità della vita umana e riafferma con tutta la sua forza che l’aborto è atto di radicale inimicizia nei confronti dell’uomo e di Dio.
È gravissimo peccato.
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CdA 885
22.
Libertà cristiana e legge evangelica
Il messaggio delle “dieci parole”
Quinto comandamento
CdA 1015-1019
26.
Accoglienza e rispetto della vita
Il vangelo della vita
CdA 1029
26.
Accoglienza e rispetto della vita
Violenze da evitare
Aborto
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LA NASCITA: UN IMPEGNO PER TUTTI
117.
Il “natale” è il momento della luce. Saggezza umana e rivelazione cristiana si uniscono in questa antica espressione: venire alla luce.
È la luce della vita che provoca stupore e ammirazione per la meraviglia che ogni vita porta in sé. Tutti davanti al neonato esclamano: Com’è bello! E ci si rallegra con la mamma e il papà.
È la luce di una famiglia che guarda con amore il bambino, lo accoglie, gli dà il nome e lo riconosce.
È la luce di Gesù che illumina ogni uomo.
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CdA 304
8.
Gesù Cristo Figlio di Dio
L’Emmanuele, Dio con noi
I misteri dell’infanzia e della vita nascosta
CdA 1020-1024
26.
Accoglienza e rispetto della vita
Dare senso alla sofferenza
CdA 1071-1074
27.
Sessualità, matrimonio e verginità
Famiglia e Chiesa
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Subito nascono interrogativi e apprensioni: ci sono tutti i segni di salute e di vita o appaiono segni di malattia e di morte? Quanti interrogativi e quale trepidazione!
Lo Spirito dà senso alla vita di tutti e guida a comprendere il mistero del valore della vita umana racchiuso in un corpo sofferente.
Tuttavia questo mistero è sconcertante per una mamma e un papà di fronte al figlio non sano o malformato. E una prova dura da portare, soprattutto se si è soli.
Siamo tutti chiamati ad essere solidali con i genitori e non per un solo momento. Solo elogi per i genitori che accolgono il bambino handicappato o rimproveri per coloro che non lo accettano, accentuano il senso di solitudine e non aiutano.
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IL COMPITO EDUCATIVO: UNA VIA LUNGA MA AFFASCINANTE
119.
Viene poi il tempo dell’“epifania”, della manifestazione. Ogni bambino è se stesso e si manifesta in modo unico e irripetibile: chi sarà mai questo bambino?
Fin dal grembo materno ha una sua vocazione originale e personale: è chiamato a diventare cultore e custode della creazione e costruttore del regno di Dio.
È una chiamata che non conosce esclusione da malattia, handicap o povertà.
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CdA 838-839
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21.
La vocazione del cristiano
Comune vocazione alla santità
Un germe da sviluppare
CdA 1096-1097
28.
L’impegno sociale e politico
Persona e società
La dignità della persona e i suoi diritti fondamentali
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120.
I genitori e gli educatori hanno il compito di favorire lo sviluppo della personalità di ciascun figlio nella dimensione individuale, in quella sociale e in quella religiosa.
È un impegno di lunga durata che deve fare i conti con la spinta a crescere che è nei bambini. Lo slancio di vita presente in loro è una forza che il Creatore ha infuso in tutte le sue creature e si dispiega nella sua ricchezza quando viene favorito e sollecitato anche in chi parte svantaggiato.
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