Catechismo degli Adulti
Dialogo possibile e desiderato
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La ricerca di Dio per la via delle religioni e della ragione procede con molte incertezze e deviazioni. Dio, benché sia vicinissimo, sembra lontano, senza volto e senza nome: il «Dio ignoto» (At 17,27).
Ma l’apertura razionale al mistero infinito è il presupposto per poter ricevere il dono incomparabilmente più grande della rivelazione storica: «Dio non avrebbe potuto rivelarsi all’uomo, se questi non fosse già stato naturalmente capace di conoscere qualcosa di vero a suo riguardo»
Giovanni Paolo II, Catechesi del 20 marzo 1985. | CdA, 44-45 CONFRONTAVAI CdA 76-85 CONFRONTAVAI |
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Per il fatto di essere aperto a Dio attraverso le creature, l’uomo spontaneamente sente il desiderio esplicito di conoscerlo direttamente in se stesso: cosa impossibile alle sue forze; ma chissà che a Dio non sia possibile? chissà che dopo i doni di questo mondo, non voglia farci il dono di se stesso? chissà che non voglia parlarci da persona a persona? Avremmo allora un orientamento sicuro, una solida nave per attraversare il mare della vita e non più la fragile zattera della filosofia
Cf. Platone, Fedone, 35. | |
La pretesa cristiana
[38] L’annuncio della Chiesa è precisamente questo: il Mistero infinito ci ha rivolto la parola e addirittura ci è venuto incontro personalmente, con il nome e il volto di un uomo, Gesù di Nàzaret, e ci ha chiamati a vivere insieme con lui per l’eternità. Dio fatto uomo, l’uomo innalzato fino a Dio: nessun’altra religione ha una notizia simile, nessuna offre una speranza più audace. Mentre i grandi uomini religiosi, i profeti e i santi avvertono il proprio nulla davanti alla grandezza di Dio e si sentono peccatori, Gesù di Nàzaret con tranquilla sicurezza si è presentato come Figlio di Dio, uguale al Padre: una follia e una bestemmia sulla bocca di qualsiasi altro.
La pretesa è inaudita, ma duemila anni di storia la rendono degna almeno di essere presa in considerazione. Vale la pena esaminarla, senza pregiudizi: un pensiero è veramente libero quando non scarta in partenza nessuna ipotesi.
Gesù ha detto: «Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce» (Gv 18, 37). In lui trovano risposta le domande più profonde dell’uomo e la ricerca religiosa dei popoli; in lui il viandante assetato trova l’«acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv 4,14), come la trovò un giorno la donna di Samarìa.
| CdA, 52 CONFRONTAVAI |
[39] La conoscenza razionale di Dio dispone ad accogliere una eventuale rivelazione di lui nella storia.
L’audacia inaudita della fede cristiana consiste nell’affermare che Dio si è fatto uomo, per innalzare l’uomo fino a Dio, nella comunione immediata con lui.
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