Catechismo degli Adulti
2. Persona e società
Individualismo e collettivismo
[1095]
Quando si allontana dalla fede in Dio, la cultura elabora un’immagine riduttiva dell’uomo, che oscilla tra individualismo e collettivismo. La prima posizione svaluta la società, come se fosse «qualcosa di esterno all’uomo»
Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 25. Cf. Giovanni Paolo II, Centesimus annus, 13; 17; 24-25. Paolo VI, Populorum progressio, 42. | |
La dignità della persona e i suoi diritti fondamentali
[1096]
Da parte sua, la dottrina della Chiesa «risana ed eleva la dignità della persona umana» e «consolida la compagine della società umana»
Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 40. Giovanni Paolo II, Christifideles laici, 37. Giovanni Paolo II, Christifideles laici, 37. Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 25. Giovanni Paolo II, Christifideles laici, 39. | CCC, 1929-1933 |
[1097]
Rispettare la dignità della persona significa in pratica riconoscere, difendere e promuovere alcuni diritti universali, inviolabili, inalienabili: diritto all’esistenza, all’integrità fisica e a un tenore di vita dignitoso; diritto di cercare liberamente la verità, manifestare il proprio pensiero, partecipare al patrimonio culturale; diritto alla libertà di religione; diritto di seguire la propria vocazione, formarsi una famiglia, educare i figli; diritto al lavoro, alla libera iniziativa economica, a una giusta retribuzione; diritto di riunione e di associazione, di emigrazione e di immigrazione, di partecipazione politica e di certezza giuridica
Cf. Giovanni XXIII, Pacem in terris, 5-15. | |
Dimensione sociale costitutiva
[1098]
La persona è soggetto singolare ed irripetibile, ma è fatta per comunicare, «chiamata dall’intimo di sé alla comunione con gli altri e alla donazione agli altri»
Giovanni Paolo II, Christifideles laici, 40. Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 12.
Da questa dimensione sociale, «nativa e strutturale»
Giovanni Paolo II, Christifideles laici, 40. | CCC, 1936 |
Pluralismo e solidarietà
[1099]
Purtroppo non mancano tensioni e lacerazioni. Una certa conflittualità sociale è inevitabile, perché esistono interessi oggettivamente concorrenti. Essa svolge un ruolo addirittura positivo, quando si configura come «lotta per la giustizia sociale»
Giovanni Paolo II, Centesimus annus, 14. Giovanni Paolo II, Centesimus annus, 18.
Una convivenza degna dell’uomo non può fondarsi sui rapporti di forza, ma sulla verità, la giustizia, l’amore e la libertà
Cf. Giovanni XXIII, Pacem in terris, 18. Cf. Giovanni Paolo II, Sollicitudo rei socialis, 38. Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 38. | CCC, 1934-1942 |
Principio di sussidiarietà
[1100]
L’autentica solidarietà rifugge sia dall’individualismo che dal collettivismo; valorizza la famiglia e le comunità particolari, in cui le persone sono coinvolte più da vicino. Si articola a vari livelli secondo il principio di sussidiarietà. «Come è illecito togliere ai singoli ciò che essi possono compiere con le forze e l’iniziativa propria per affidarlo alla comunità, così è ingiusto affidare a una maggiore e più alta società quello che può essere fatto dalle minori e inferiori comunità»
Pio XI, Quadragesimo anno, 72 | |
[1101] La persona è il fondamento e il fine della società; la società è il sostegno e il perfezionamento della persona.
È necessario promuovere la dignità e i diritti della persona e costruire una società solidale e pluralistica, dove la famiglia e le comunità particolari siano valorizzate dalle comunità più ampie secondo il principio di sussidiarietà.
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