Catechismo degli Adulti
Per l’itinerario di fede
RIFLETTERE E INTERROGARSI
La coscienza è il luogo della responsabilità e della libertà personale nell’agire, perché è il luogo del dialogo con Dio, con la sua parola di verità. Essa non può essere quindi intesa in modo soggettivamente chiuso o come la sorgente stessa di verità e di valori.
Davanti al rischio di un certo determinismo deresponsabilizzante o al rischio di un puro soggettivismo etico, la coscienza cristiana, educata e formata, si pone come esercizio autentico di sapiente discernimento, di scelte libere e responsabili; come spazio abitato dallo Spirito che ci libera non dall’esterno ma nel profondo del cuore, ci configura a Cristo per poter scegliere e agire come lui.
• Cosa si intende in genere per libertà di coscienza e cosa significa per noi agire secondo coscienza?
• Cosa è una coscienza cristiana? Come educarla e formarla?
• Quale rapporto esiste tra la nostra coscienza e la responsabilità delle nostre azioni?
ASCOLTARE E MEDITARE LA PAROLA
La lucerna del corpo è l’occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!... Non giudicate, per non essere giudicati, perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio,
mentre nell’occhio tuo c’è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Si può leggere anche:
(At 23,1-11) Il coraggio di una coscienza retta.
(Rm 14,14-23) Essere convinti in coscienza ed evitare lo scandalo.
(1Cor 8,4-12) Rispettare e non scandalizzare le coscienze erronee in buona fede.
(Sal 36,1) Alla tua luce vediamo la luce.
«Se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!» (Is 21,12).
Mi chiedi da che cosa convertirti? Distogliti dalle tue voglie. E se non la trovo nelle mie voglie, dove la posso trovare la sapienza? L’anima mia infatti la desidera ardentemente. Se la desideri certo la troverai. Però non basta averla trovata. Una volta trovata occorre versarla nel cuore in misura buona, pigiata, scossa e traboccante (cf. Lc 6,38). Ed è giusto che sia così. Infatti: Beato l’uomo che trova la sapienza ed ha in abbondanza la prudenza (cf. Pr 3,13).
Cercala dunque mentre la puoi trovare; e mentre ti è vicina, invocala.
Vuoi sentire quanto ti è vicina? Vicina a te è la parola nel tuo cuore e nella tua bocca (cf. Rm 10,8), ma solamente se tu la cerchi con cuore retto. Così infatti troverai nel cuore la sapienza e sarai colmo di prudenza nella tua bocca; ma bada che affluisca a te, non che defluisca o venga respinta.
(San Bernardo di Chiaravalle, Discorsi su vari argomenti, 15)
PREGARE E CELEBRARE
Dio dei padri e Signore di misericordia,
che tutto hai creato con la tua parola,
che con la tua sapienza hai formato l’uomo,
perché domini sulle creature fatte da te,
e governi il mondo con santità e giustizia
e pronunzi giudizi con animo retto,
dammi la sapienza, che siede in trono accanto a te
e non mi escludere dal numero dei tuoi figli,
perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella,
uomo debole e di vita breve,
incapace di comprendere la giustizia e le leggi.
Se anche uno fosse il più perfetto tra gli uomini,
mancandogli la tua sapienza, sarebbe stimato un nulla.
O Dio, che conosci i nostri pensieri
e vedi i segreti dei cuori,
infondi in noi il tuo Spirito Santo,
perché purificati nell’intimo,
possiamo amarti con tutta l’anima
e celebrare degnamente la tua lode.
(Messale Romano, Colletta della Messa votiva dello Spirito Santo, 2)
PROFESSARE LA FEDE
• «La coscienza è la messaggera di Colui che, nel mondo della natura come in quello della grazia, ci parla velatamente, ci istruisce e ci guida. La coscienza è il primo di tutti i vicari di Cristo»
(
J. H. Newman
, Lettera al Duca di Norfolk, 5).
• Una coscienza ben formata è retta e veritiera; formula i suoi giudizi seguendo la ragione, in conformità al vero bene voluto dalla sapienza del Creatore.
• La parola di Dio è luce sui nostri passi. Per formare la nostra coscienza, la dobbiamo assimilare, nella fede e nella preghiera, e la dobbiamo mettere in pratica.