Catechismo Chiesa Cattolica
LEV Libreria Editrice Vaticana
I. « A immagine di Dio »
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I. « A immagine di Dio »
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356 Di tutte le creature visibili, soltanto l’uomo è « capace di conoscere e di amare il proprio Creatore »;
(459) Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 12: AAS 58 (1966) 1034. (460) Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 24: AAS 58 (1966) 1045. | CdA 365-377 CONFRONTAVAI CdA 1015 CONFRONTAVAI |
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« Quale fu la ragione che tu ponessi l’uomo in tanta dignità? Certo l’amore inestimabile con il quale hai guardato in te medesimo la tua creatura e ti sei innamorato di lei; per amore infatti tu l’hai creata, per amore tu le hai dato un essere capace di gustare il tuo Bene eterno ».
(461)
Santa Caterina da Siena,
Il dialogo della Divina provvidenza,
13: ed.
G. Cavallini
(Roma 1995) p. 43.
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357 Essendo ad immagine di Dio, l’individuo umano ha la dignità di persona; non è soltanto qualche cosa, ma qualcuno. È capace di conoscersi, di possedersi, di liberamente donarsi e di entrare in comunione con altre persone; è chiamato, per grazia, ad un’alleanza con il suo Creatore, a dargli una risposta di fede e di amore che nessun altro può dare in sua sostituzione.
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358 Dio ha creato tutto per l’uomo,
(462) Cf Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 12: AAS 58 (1966) 1034; Ibid., 24: AAS 58 (1966) 1045; Ibid., 39: AAS 58 (1966) 1056-1057.
« Qual è dunque l’essere che deve venire all’esistenza circondato di una tale considerazione? È l’uomo, grande e meravigliosa figura vivente, più prezioso agli occhi di Dio dell’intera creazione: è l’uomo, è per lui che esistono il cielo e la terra e il mare e la totalità della creazione, ed è alla sua salvezza che Dio ha dato tanta importanza da non risparmiare, per lui, neppure il suo Figlio unigenito. Dio infatti non ha mai cessato di tutto mettere in atto per far salire l’uomo fino a sé e farlo sedere alla sua destra ».
(463)
San Giovanni Crisostomo,
Sermones in Genesim,
2, 1: PG 54, 587-588.
| CdA 365-377 CONFRONTAVAI |
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« Il beato Apostolo ci ha fatto sapere che due uomini hanno dato principio al genere umano: Adamo e Cristo. [...] Il primo uomo, Adamo, – dice – divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. Quel primo fu creato da quest’ultimo, dal quale ricevette l’anima per vivere. [...] Il secondo Adamo plasmò il primo e gli impresse la propria immagine. E così avvenne poi che egli ne prese la natura e il nome, per non dover perdere ciò che egli aveva fatto a sua immagine. C’è un primo Adamo e c’è un ultimo Adamo. Il primo ha un inizio, l’ultimo non ha fine. Proprio quest’ultimo infatti è veramente il primo, dal momento che dice: "Sono io, io solo, il primo e anche l’ultimo" ».
(465)
San Pietro Crisologo,
Sermones
117, 1-2: CCL 24A, 709 (PL 52, 520).
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360 A motivo della comune origine il genere umano forma una unità. Dio infatti « creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini » ():
(466) Cf .
« Meravigliosa visione che ci fa contemplare il genere umano nell’unità della sua origine in Dio [...]; nell’unità della sua natura, composta ugualmente presso tutti di un corpo materiale e di un’anima spirituale; nell’unità del suo fine immediato e della sua missione nel mondo; nell’unità del suo "habitat": la terra, dei cui beni tutti gli uomini, per diritto naturale, possono usare per sostentare e sviluppare la vita; nell’unità del suo fine soprannaturale: Dio stesso, al quale tutti devono tendere; nell’unità dei mezzi per raggiungere tale fine; [...] nell’unità del suo riscatto operato per tutti da Cristo ».
(467)
Pio XII,
Lett. enc.
Summi Pontificatus
: AAS 31 (1939) 427; cf
Concilio Vaticano II,
Dich.
Nostra aetate
, 1: AAS 58 (1966) 740.
| CdA 365-377 CONFRONTAVAI At 17,26Tb 8,6 |
| CdA 365-377 CONFRONTAVAI |


