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CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
LEV Libreria Editrice Vaticana

Catechismo Chiesa Cattolica

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V. Dio realizza il suo disegno: la provvidenza divina


V. Dio realizza il suo disegno: la provvidenza divina
  302 La creazione ha la sua propria bontà e perfezione, ma non è uscita dalle mani del Creatore interamente compiuta. È creata « in stato di via » (« in statu viae ») verso una perfezione ultima alla quale Dio l’ha destinata, ma che ancora deve essere raggiunta. Chiamiamo divina provvidenza le disposizioni per mezzo delle quali Dio conduce la creazione verso questa perfezione.
« Dio conserva e governa con la sua provvidenza tutto ciò che ha creato, "essa si estende da un confine all’altro con forza, governa con bontà eccellente ogni cosa" ( ). Infatti "tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi" ( ), anche quello che sarà fatto dalla libera azione delle creature ».
nota
(381) Concilio Vaticano I, Cost. dogm. Dei Filius , c. 1: DS 3003.
CdA 369
CONFRONTAVAI
Sap 8,1Eb 4,13
  303 La testimonianza della Scrittura è unanime: la sollecitudine della divina Provvidenza è concreta e immediata; essa si prende cura di tutto, dalle più piccole cose fino ai grandi eventi del mondo e della storia. Con forza, i Libri Sacri affermano la sovranità assoluta di Dio sul corso degli avvenimenti: « Il nostro Dio è nei cieli, egli opera tutto ciò che vuole » (); e di Cristo si dice: « Quando egli apre, nessuno chiude, e quando chiude, nessuno apre » (); « Molte sono le idee nella mente dell’uomo, ma solo il disegno del Signore resta saldo » ().
CdA 369
CONFRONTAVAI
Sal 115,3Ap 3,7Pr 19,21
  304 Spesso si nota che lo Spirito Santo, autore principale della Sacra Scrittura, attribuisce alcune azioni a Dio, senza far cenno a cause seconde. Non si tratta di « un modo di parlare » primitivo, ma di una maniera profonda di richiamare il primato di Dio e la sua signoria assoluta sulla storia e sul mondo
nota
(382) Cf .
educando così alla fiducia in lui. La preghiera dei salmi è la grande scuola di questa fiducia.
nota
(383) Cf ; e altri.
CdA 369
CONFRONTAVAI
Is 10,5-1545,5-7Dt 32,39Sir 11,14Sal 223235103138
  305 Gesù chiede un abbandono filiale alla provvidenza del Padre celeste, il quale si prende cura dei più elementari bisogni dei suoi figli: « Non affannatevi dunque dicendo: "Che cosa mangeremo? Che cosa berremo?" [...]. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta » ().
nota
(384) Cf .
La provvidenza e le cause seconde
CdA 369
CONFRONTAVAI
Mt 6,31-33Mt 10,29-31
  306 Dio è il Padrone sovrano del suo disegno. Però, per realizzarlo, si serve anche della cooperazione delle creature. Questo non è un segno di debolezza, bensì della grandezza e della bontà di Dio onnipotente. Infatti Dio alle sue creature non dona soltanto l’esistenza, ma anche la dignità di agire esse stesse, di essere causa e principio le une delle altre, e di collaborare in tal modo al compimento del suo disegno.
CdA 369
CONFRONTAVAI
  307 Dio dà agli uomini anche il potere di partecipare liberamente alla sua provvidenza, affidando loro la responsabilità di « soggiogare » la terra e di dominarla.
nota
(385) Cf .
In tal modo Dio fa dono agli uomini di essere cause intelligenti e libere per completare l’opera della creazione, perfezionandone l’armonia, per il loro bene e per il bene del loro prossimo. Cooperatori spesso inconsapevoli della volontà divina, gli uomini possono entrare deliberatamente nel piano divino con le loro azioni, le loro preghiere, ma anche con le loro sofferenze.
nota
(386) Cf .
Allora diventano in pienezza « collaboratori di Dio » ()
nota
(387) Cf .
e del suo Regno.
nota
(388) Cf .
CdA 369
CONFRONTAVAI
CdA 1113-1115
CONFRONTAVAI
Gen 1,26-28Col 1,241Cor 3,91Ts 3,2Col 4,11
  308 Dio agisce in tutto l’agire delle sue creature: è una verità inseparabile dalla fede in Dio Creatore. Egli è la causa prima che opera nelle cause seconde e per mezzo di esse: « È Dio infatti che suscita » in noi « il volere e l’operare secondo i suoi benevoli disegni » ().
nota
(389) Cf .
Lungi dallo sminuire la dignità della creatura, questa verità la accresce. Infatti la creatura, tratta dal nulla dalla potenza, dalla sapienza e dalla bontà di Dio, niente può se è separata dalla propria origine, perché « la creatura senza il Creatore svanisce »;
nota
(390) Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 36: AAS 58 (1966) 1054.
ancor meno può raggiungere il suo fine ultimo senza l’aiuto della grazia.
nota
(391) Cf .
La provvidenza e lo scandalo del male
CdA 369
CONFRONTAVAI
Fil 2,131Cor 12,6Mt 19,26Gv 15,5Fil 4,13
  309 Se Dio Padre onnipotente, Creatore del mondo ordinato e buono, si prende cura di tutte le sue creature, perché esiste il male? A questo interrogativo tanto pressante quanto inevitabile, tanto doloroso quanto misterioso, nessuna risposta immediata potrà bastare. È l’insieme della fede cristiana che costituisce la risposta a tale questione: la bontà della creazione, il dramma del peccato, l’amore paziente di Dio che viene incontro all’uomo con le sue alleanze, con l’incarnazione redentrice del suo Figlio, con il dono dello Spirito, con la convocazione della Chiesa, con la forza dei sacramenti, con la vocazione ad una vita felice, alla quale le creature libere sono invitate a dare il loro consenso, ma alla quale, per un mistero terribile, possono anche sottrarsi. Non c’è un punto del messaggio cristiano che non sia, per un certo aspetto, una risposta al problema del male.
CdA 370-373
CONFRONTAVAI
CdA 375-376
CONFRONTAVAI
  310 Ma perché Dio non ha creato un mondo a tal punto perfetto da non potervi essere alcun male? Nella sua infinita potenza, Dio potrebbe sempre creare qualcosa di migliore.
nota
(392) Cf San Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, I, q. 25, a. 6: Ed. Leon. 4, 298-299.
Tuttavia, nella sua sapienza e nella sua bontà infinite, Dio ha liberamente voluto creare un mondo « in stato di via » verso la sua perfezione ultima. Questo divenire, nel disegno di Dio, comporta, con la comparsa di certi esseri, la scomparsa di altri, con il più perfetto anche il meno perfetto, con le costruzioni della natura anche le distruzioni. Quindi, insieme con il bene fisico esiste anche il male fisico, finché la creazione non avrà raggiunto la sua perfezione.
nota
(393) Cf San Tommaso d’Aquino, Summa contra gentiles, 3, 71: Ed. Leon. 14, 209-211.
CdA 370-373
CONFRONTAVAI
CdA 375-376
CONFRONTAVAI
  311 Gli angeli e gli uomini, creature intelligenti e libere, devono camminare verso il loro destino ultimo per una libera scelta e un amore di preferenza. Essi possono, quindi, deviare. In realtà, hanno peccato. È così che nel mondo è entrato il male morale, incommensurabilmente più grave del male fisico. Dio non è in alcun modo, né direttamente né indirettamente, la causa del male morale.
nota
(394) Cf Sant’Agostino, De libero arbitrio, 1, 1, 1: CCL 29, 211 (PL 32, 1221-1223); San Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, I-II, q. 79, a. 1: Ed. Leon. 7, 76-77.
Però, rispettando la libertà della sua creatura, lo permette e, misteriosamente, sa trarne il bene:
« Infatti Dio onnipotente [...], essendo supremamente buono, non permetterebbe mai che un qualsiasi male esistesse nelle sue opere, se non fosse sufficientemente potente e buono da trarre dal male stesso il bene ».
nota
(395) Sant’Agostino, Enchiridion de fide, spe et caritate , 3, 11: CCL 46, 53 (PL 40, 236).
CdA 370-373
CONFRONTAVAI
CdA 375-376
CONFRONTAVAI
  312 Così, col tempo, si può scoprire che Dio, nella sua provvidenza onnipotente, può trarre un bene dalle conseguenze di un male, anche morale, causato dalle sue creature: « Non siete stati voi a mandarmi qui, ma Dio. [...] Se voi avete pensato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un bene [...] per far vivere un popolo numeroso » (; ).
nota
(396) Cf volg.
Dal più grande male morale che mai sia stato commesso, il rifiuto e l’uccisione del Figlio di Dio, causata dal peccato di tutti gli uomini, Dio, con la sovrabbondanza della sua grazia,
nota
(397) Cf .
ha tratto i più grandi beni: la glorificazione di Cristo e la nostra redenzione. Con ciò, però, il male non diventa un bene.
CdA 370-373
CONFRONTAVAI
CdA 375-376
CONFRONTAVAI
Gen 45,850,20Tb 2,12-18Rm 5,20
  313 « Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio » (). La testimonianza dei santi non cessa di confermare questa verità:
Così santa Caterina da Siena dice a « coloro che si scandalizzano » e si ribellano davanti a ciò che loro capita: « Tutto viene dall’amore, tutto è ordinato alla salvezza dell’uomo, Dio non fa niente se non a questo fine ».
nota
(398) Santa Caterina da Siena, Il dialogo della Divina provvidenza 138: ed. G. Cavallini (Roma 1995) p. 441.
E san Tommaso Moro, poco prima del martirio, consola la figlia: « Non accade nulla che Dio non voglia, e io sono sicuro che qualunque cosa avvenga, per quanto cattiva appaia, sarà in realtà sempre per il meglio ».
nota
(399) Margarita Roper, Epistula ad Aliciam Alington (agosto 1534): The Correspondence of Sir Thomas More , ed. E.F. Rogers (Princeton 1947) p. 531-532.
E Giuliana di Norwich: « Imparai dalla grazia di Dio che dovevo rimanere fermamente nella fede, e quindi dovevo saldamente e perfettamente credere che tutto sarebbe finito in bene [...]. Tu stessa vedrai che ogni specie di cosa sarà per il bene ».
nota
(400) Giuliana di Norwich, Revelatio , 13, 32: A Book of Showings to the Anchoress Julian of Norwich , ed. E. Colledge-J. Walsh, vol. 2 (Toronto 1978) p. 426 e 422.
CdA 370-373
CONFRONTAVAI
CdA 375-376
CONFRONTAVAI
Rm 8,28
  314 Noi crediamo fermamente che Dio è Signore del mondo e della storia. Ma le vie della sua provvidenza spesso ci rimangono sconosciute. Solo alla fine, quando avrà termine la nostra conoscenza imperfetta e vedremo Dio « a faccia a faccia » (), conosceremo pienamente le vie lungo le quali, anche attraverso i drammi del male e del peccato, Dio avrà condotto la sua creazione fino al riposo di quel Sabato
nota
(401) Cf .
definitivo, in vista del quale ha creato il cielo e la terra.
CdA 370-373
CONFRONTAVAI
CdA 375-376
CONFRONTAVAI
1Cor 13,12Gen 2,2

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