CATECHISMO DEGLI ADULTI
INDICE TEMATICO
A
Abbà, Aborto, Abramo, Adorazione, Adulterio, Aldilà, Alleanza, Ambiente, Amore, Anàmnesi, Angeli, Angoscia, Anima, Anno liturgico, Annuncio, Antico Testamento, Anziani, Apostolato, Apostoli, Apparizioni, Armi, Arte, Ascensione, Ascesi, Assemblea, Associazioni ecclesiali, Assoluzione, Ateismo, Attrizione, Autoerotismo, Autorità, Avvento, Azione Cattolica,
B
C
Canone biblico, Carattere sacramentale, Carisma, Carità, Castità, Catechesi, Catechismo, Catecumenato, Cattolico, Celibato, Cena, Chiesa, Cibo, Civiltà cristiana, Collegialità episcopale, Collettivismo, Comandamenti, Comunicazione, Comunione, Comunità, Concilio, Concupiscenza, Confermazione, Confessione, Conoscenza di Dio, Consacrazione, Consigli evangelici, Contraccezione, Contrizione, Conversione, Coppia, Corpo, Coscienza, Creazione, Credo, Cresima, Criminalità, Cristo, Critica, Croce, Culto, Cultura, Cuore,
Canone biblico
Carattere sacramentale
Carisma
Carità
Castità
Catechesi
Catechismo
Catecumenato
Cattolico
Celibato
Cena
Chiesa
Carattere sacramentale
Carisma
Carità
Castità
Catechesi
Catechismo
Catecumenato
Cattolico
Celibato
Cena
Chiesa
Cibo
Civiltà cristiana
Collegialità episcopale
Collettivismo
Comandamenti
Comunicazione
Comunione
Comunità
Concilio
Concupiscenza
Confermazione
Confessione
Civiltà cristiana
Collegialità episcopale
Collettivismo
Comandamenti
Comunicazione
Comunione
Comunità
Concilio
Concupiscenza
Confermazione
Confessione
Conoscenza di Dio
Consacrazione
Consigli evangelici
Contraccezione
Contrizione
Conversione
Coppia
Corpo
Coscienza
Creazione
Credo
Cresima
Consacrazione
Consigli evangelici
Contraccezione
Contrizione
Conversione
Coppia
Corpo
Coscienza
Creazione
Credo
Cresima
D
E
F
G
I
Idolatria, Illuminismo, Imitazione, Immagini sacre, Immortalità, Impegno, Impresa, Impurità, Incarnazione, Incesto, Indissolubilità, Individuo, Induismo, Indulgenze, Infallibilità, Inferi, Infermi, Inferno, Iniziazione cristiana, Inquinamento ambientale, Intenzione fondamentale, Intercessione, Interpretazione, Invocazione, Islam, Ispirazione, Israele, Istituti secolari,
L
M
Maestro, Magistero, Malattia, Male, Marana tha, Maria, Martirio, Masturbazione, Materia, Materialismo, Matrimonio, Mediazione, Meditazione, Memoriale, Mente, Meriti, Messa, Messia, Ministeri, Ministro, Miracoli, Misericordia, Missione, Mistero, Mistica, Monachesimo, Mondo, Monoteismo, Morale, Morte, Movimenti,
N
O
P
Pace, Padre, Paolo, Papa, Parabole, Paradiso, Parola, Parrocchia, Parusia, Pasqua, Passione, Pastori, Pazienza, Peccato, Pelagianesimo, Pena, Penitenza, Pentecoste, Perdono, Persecuzione, Persona, Piacere, Pietro, Pluralismo, Poligamia, Politeismo, Politica, Popolo, Possessione, Povertà, Predestinazione, Predicazione, Preghiera, Presbitero, Presenza, Primato, Processo, Procreazione responsabile, Profeta, Progresso, Proprietà, Prostituzione, Provvidenza, Prudenza, Pudore, Purgatorio, Purificazione, Puro,
Pazienza
Peccato
Pelagianesimo
Pena
Penitenza
Pentecoste
Perdono
Persecuzione
Persona
Piacere
Pietro
Pluralismo
Peccato
Pelagianesimo
Pena
Penitenza
Pentecoste
Perdono
Persecuzione
Persona
Piacere
Pietro
Pluralismo
Poligamia
Politeismo
Politica
Popolo
Possessione
Povertà
Predestinazione
Predicazione
Preghiera
Presbitero
Presenza
Primato
Politeismo
Politica
Popolo
Possessione
Povertà
Predestinazione
Predicazione
Preghiera
Presbitero
Presenza
Primato
Processo
Procreazione responsabile
Profeta
Progresso
Proprietà
Prostituzione
Provvidenza
Prudenza
Pudore
Purgatorio
Purificazione
Puro
Procreazione responsabile
Profeta
Progresso
Proprietà
Prostituzione
Provvidenza
Prudenza
Pudore
Purgatorio
Purificazione
Puro
R
S
Sacerdozio, Sacramentali, Sacramenti, Sacrificio, Salario, Salmi, Salute, Salvezza, Santi, Santità, Sapienza, Satana, Scienza, Scrittura Sacra, Scuola, Segno, Sentimenti, Servizio, Sessualità, Signore, Simbolo, Sindacato, Società, Soddisfazione, Sofferenza, Solidarietà, Sopravvivenza, Speranza, Spirito Santo, Spiritualità, Sport, Sposi, Stati di vita, Stato, Storia, Successione apostolica, Suffragi, Suicidio, Superstizione,
T
V
Z
Catechismo degli Adulti
Contenuto
[892]
I precetti morali, in quanto riflettono il dinamismo stesso della vita proteso alla perfezione, esprimono un «ordine morale oggettivo»
Concilio Vaticano II, Dignitatis humanae, 7. Giovanni Paolo II, Veritatis splendor, 78. | |
Intenzione
[893]
L’intenzione soggettiva che si aggiunge all’azione non può riscattare un atto in se stesso disordinato: «Quanto agli atti che sono per se stessi dei peccati... chi oserebbe affermare che, compiendoli per buoni motivi, non sarebbero peccati?»
Sant’Agostino,Contro la menzogna, 8, 18. | |
Circostanze
[894] Analogamente le circostanze che accompagnano un atto e le conseguenze prevedibili che derivano da esso non possono renderlo onesto se è in se stesso disordinato. Possono però modificare la responsabilità personale, rendere disordinato un atto di per sé buono, aggravare ulteriormente un atto già in sé disordinato.
| |
Il disordine intrinseco
[895]
Esistono atti intrinsecamente disordinati per il loro contenuto, indipendentemente dalle intenzioni e dalle conseguenze
Cf. Giovanni Paolo II, Veritatis splendor, 80. | |
Contenuto
[892]
I precetti morali, in quanto riflettono il dinamismo stesso della vita proteso alla perfezione, esprimono un «ordine morale oggettivo»
Concilio Vaticano II, Dignitatis humanae, 7. Giovanni Paolo II, Veritatis splendor, 78. | |
Intenzione
[893]
L’intenzione soggettiva che si aggiunge all’azione non può riscattare un atto in se stesso disordinato: «Quanto agli atti che sono per se stessi dei peccati... chi oserebbe affermare che, compiendoli per buoni motivi, non sarebbero peccati?»
Sant’Agostino,Contro la menzogna, 8, 18. | |
Circostanze
[894] Analogamente le circostanze che accompagnano un atto e le conseguenze prevedibili che derivano da esso non possono renderlo onesto se è in se stesso disordinato. Possono però modificare la responsabilità personale, rendere disordinato un atto di per sé buono, aggravare ulteriormente un atto già in sé disordinato.
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Il disordine intrinseco
[895]
Esistono atti intrinsecamente disordinati per il loro contenuto, indipendentemente dalle intenzioni e dalle conseguenze
Cf. Giovanni Paolo II, Veritatis splendor, 80. | |
Valore perenne del decalogo
[880]
I dieci comandamenti sono le «dieci parole» (Es 34,28) che il Signore ha donato perché il suo popolo viva
| CCC, 2064-2069CdA, 805 CONFRONTAVAI |
Coscienza e soggettivismo etico
[906] La libertà di coscienza, gelosamente rivendicata nella nostra cultura, costituisce un antidoto salutare nei confronti della opposta tendenza a considerare determinanti i condizionamenti psichici e sociali; rappresenta un’istanza preziosa contro la tentazione del conformismo e della manipolazione di massa. Spesso però viene fraintesa. Si arriva a considerare la coscienza come sorgente di verità e di valori. È sintomatico che nel nostro paese la Chiesa sia molto più apprezzata come benefica presenza in campo sociale che non come guida in ambito etico.
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Interiorità morale
[907]
La coscienza è una realtà complessa. L’Antico Testamento non usa quasi mai questa parola per indicare il centro intimo dell’uomo; si serve di un termine equivalente: cuore. Il cuore è la sede di pensieri, ricordi, sentimenti, desideri, progetti e decisioni, che poi emergono e traboccano all’esterno. Esso ha grande rilevanza morale. Con il cuore si distingue il bene dal male; si ama il Signore Dio e lo si tradisce; si ascolta la sua parola e la si respinge. Il cuore può essere indurito, traviato, sordo, cieco; oppure al contrario, per la grazia di Dio, può essere contrito, convertito, puro, nuovo.
L’insegnamento di Gesù, in conformità con l’Antico Testamento, pone il cuore al centro della vita morale. Dal cuore vengono i pensieri, le parole e le azioni, buone e cattive. Nel cuore nascono la fede e l’incredulità. La nuova giustizia evangelica trascende l’osservanza esteriore; esige un cuore retto, purificato dall’orgoglio, dalla cupidigia, dalla lussuria, da ogni disordine: «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» (Mt 5,8). La luce interiore deve rischiarare l’intera condotta, come l’occhio limpido rischiara tutto il corpo e la lampada accesa sul candelabro rischiara la casa
Nell’etica biblica il cuore si identifica in definitiva con l’uomo in quanto soggetto morale. Anche gli scritti apostolici del Nuovo Testamento si pongono su questa linea. Inoltre con lo stesso significato usano frequentemente la parola “coscienza”. La coscienza può essere buona o cattiva, macchiata o purificata, sincera o falsa, debole o forte. Nella coscienza tutti gli uomini, anche i pagani, portano scritta la legge morale: «Quanto la legge esige è scritto nei loro cuori come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono» (Rm 2,15)
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Risonanza di Dio
[908]
La coscienza comanda in nome di Dio: è questa la sua prima funzione: «È come l’araldo e il messaggero di Dio; ciò che dice non lo comanda da se stessa, ma lo comanda come proveniente da Dio, alla maniera di un araldo quando proclama l’editto del re. E da ciò deriva il fatto che la coscienza ha forza di obbligare»
San Bonaventura da Bagnoregio, Commento al II libro delle Sentenze, d. 39, a. 1, q. 3 ad 3. Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, Teologia morale, Libro I, 1, 1, 1.
Questa dottrina ha ricevuto un’autorevole formulazione nel concilio Vaticano II: «Nell’intimo della coscienza l’uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire e la cui voce, che lo chiama sempre ad amare e a fare il bene e a fuggire il male, quando occorre, chiaramente dice alle orecchie del cuore: fa’ questo, fuggi quest’altro... La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli si trova solo con Dio, la cui voce risuona nell’intimità propria. Tramite la coscienza si fa conoscere in modo mirabile quella legge che trova il suo compimento nell’amore di Dio e del prossimo»
Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 16. | |
[836]
Se è vero che l’atteggiamento profondo si esprime attraverso le azioni, è anche vero che compiendo singole azioni la persona plasma se stessa, decide che cosa vuole essere, sviluppa virtù o vizi e, quando le scelte sono importanti e pienamente responsabili, come un atto impegnativo di carità o un peccato mortale, forma in sé un’intenzione fondamentale, la rafforza o la cambia, realizzando una conversione o una perversione. Nel bene e nel male sono decisivi gli atti umani, in cui l’intenzione fondamentale si forma e si esprime. Sono i singoli atti che costruiscono la fisionomia spirituale della persona; non viceversa
Cf. Giovanni Paolo II, Veritatis splendor, 70; 71. Cf. Giovanni Paolo II, Reconciliatio et paenitentia, 223. | |
Norma morale e responsabilità
[918]
Gli atti propriamente umani, di cui siamo responsabili, sono quelli coscienti e liberi. Perché la responsabilità nel bene e nel male sia completa, sono necessari la piena avvertenza e il deliberato consenso. L’avvertenza non si riduce a un sapere teorico, facile da acquisire con una informazione nozionistica. Comporta che la norma sia compresa come espressione di un valore ed esigenza di un’autentica crescita. Presuppone una complessa educazione, fatta di ascolto, riflessione e verifica esperienziale.
Certo, la legge di Dio vale per tutti. Non c’è «gradualità della legge», ma «legge della gradualità»
Giovanni Paolo II, Familiaris consortio, 34. Giovanni Paolo II, Veritatis splendor, 103.
Tuttavia di fatto c’è una progressività nel conoscere, nel desiderare e nel fare il bene: «L’uomo, chiamato a vivere responsabilmente il disegno sapiente e amoroso di Dio, è un essere storico, che si costruisce giorno per giorno, con le sue numerose libere scelte: per questo egli conosce, ama e compie il bene morale secondo tappe di crescita»
Giovanni Paolo II, Familiaris consortio, 34. | |
Cammino graduale
[919]
La responsabilità personale di ciascuno è proporzionata alla sua attuale capacità di apprezzare e volere il bene, in una situazione caratterizzata da molteplici condizionamenti psichici, culturali, sociali. Tendere alla pienezza della vita cristiana non significa fare ciò che astrattamente è più perfetto, ma ciò che concretamente è possibile. Non si tratta di abbassare la montagna, ma di camminare verso la vetta con il proprio passo. L’educatore deve proporre obiettivi proporzionati, senza debolezza e senza impazienza. Il primo impegno da esigere è la preghiera, che è possibile a tutti: «Dio non comanda cose impossibili, ma comandando ti impegna a fare quello che puoi, a chiedere quello che non puoi»
Sant’Agostino, La natura e la grazia, 43, 50. Concilio di Trento, Sess. VI, Decr. Sulla giustificazione, 11 - DS 1536. | |
[920] Disordine morale oggettivo e peccato personale non vanno confusi. Lo stesso grave disordine può essere peccato mortale in alcuni, veniale o inesistente in altri, secondo che la loro responsabilità sia piena, parziale o nulla. La Chiesa è maestra e madre: da una parte insegna con fermezza la verità; dall’altra cerca di comprendere la fragilità umana e la difficoltà di certe situazioni.
| CdA, 836 CONFRONTAVAI |