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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO DEGLI ADULTI

Necessità e utilità del sacramento
[709]  Il sacramento della penitenza è il vertice di un più ampio ministero di riconciliazione, con cui la Chiesa accompagna il cammino di conversione dei suoi membri: annuncio della parola di Dio, correzione fraterna, perdono delle offese, gesti penitenziali, opere di carità. Il sacramento è necessario per quanti sono caduti in peccato mortale dopo il battesimo: nella Chiesa per la riconciliazione «ci sono l’acqua e le lacrime, l’acqua del battesimo e le lacrime della penitenza»
nota
Sant’Ambrogio, Lettere, 41, 12.
; diventato infruttuoso il primo canale, non rimane che il secondo. Si può certo ottenere il perdono anche prima del sacramento, non però senza di esso, perché il dolore perfetto che giustifica, include il desiderio e il proposito di confessarsi al più presto.
Invece il sacramento non è necessario per la remissione dei peccati veniali: basta essere sinceramente pentiti, compiere opere di carità, partecipare all’eucaristia. È comunque utile confessare anche i peccati veniali, per ricevere la forza di una più sicura crescita spirituale. In pratica conviene confessarsi con frequenza e regolarità, scandendo con il sacramento i passi di un cammino permanente di conversione, senza dimenticare che anche l’eucaristia da parte sua rimette i peccati veniali e preserva da quelli mortali
nota
Cf. Concilio di Trento, Sess. XIII, Decr. Sul sacramento dell’eucaristia, 2 - DS 1638.
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CdA, 932
CONFRONTAVAI
CdA 942
CONFRONTAVAI
CATECHISMO DEGLI ADULTI
932

Conversione continua
[932]  Una volta convertiti dobbiamo convertirci ancora. «La conversione si esprime fin dall’inizio con una fede totale e radicale, che non pone né limiti né remore al dono di Dio. Al tempo stesso, però, essa determina un processo dinamico e permanente che dura per tutta l’esistenza, esigendo un passaggio continuo dalla “vita secondo la carne” alla “vita secondo lo Spirito”»
nota
Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 46.
. In questo spirito la Chiesa ogni anno propone a tutti la Quaresima quale segno liturgico della conversione.
Dobbiamo renderci conto della precarietà della vita nuova in noi, sempre bisognosa di uno speciale aiuto di Dio
nota
Cf. Concilio di Trento, Sess. VI, Decr. Sulla giustificazione, Can. 22 - DS1572.
. Questa umile consapevolezza costituisce il fondamento permanente del nostro cammino: «Il primo passo è l’umiltà; il secondo passo è ancora l’umiltà; il terzo ancora l’umiltà; e per quanto tu chieda, io darò sempre la stessa risposta: l’umiltà»
nota
Sant’Agostino, Lettere, 118, 22.
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Dobbiamo ritenerci ancora lontani dalla meta e progredire verso di essa. «Fratelli, state lieti, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda» (2Cor 13,11). La carità vuole crescere. Chi rinuncia deliberatamente a progredire, non ha la carità; è ancora schiavo del peccato. Il progresso poi consiste nel cercare di evitare ogni peccato mortale e ogni peccato veniale deliberato, e nel fare il bene con motivazioni sempre più pure.