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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO DEGLI ADULTI

Giudizio di Dio e autogiudizio
[1201]  Solo nella comunione con Cristo la vita è autentica; su di lui si misura ciò che vale e ciò che non vale. Le cose terrene, cercate in modo disordinato e con tanta fatica, riveleranno la loro inconsistenza, come pula o fumo portati dal vento, come traccia lasciata da una nave sul mare o da una freccia nell’aria
nota
Cf. Sap 5,4-14.
. I peccatori «mangeranno il frutto della loro condotta e si sazieranno dei risultati delle loro decisioni» (Pr 1,31). «L’empio è preda delle sue iniquità, è catturato con le funi del suo peccato» (Pr 5,22). «Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna» (Gal 6,7-8). L’egoismo genera morte; la carità fa vivere. Il Signore, mentre causa direttamente la perfezione e la gioia di quelli che si salvano, causa solo indirettamente la rovina di quelli che si perdono, in quanto essi, rifiutando il suo amore, rifiutano la verità e la pienezza della vita.
CdA, 246
CONFRONTAVAI
CdA 257
CONFRONTAVAI
CdA 354-355
CONFRONTAVAI
CdA 802
CONFRONTAVAI
CdA 928
CONFRONTAVAI
CATECHISMO DEGLI ADULTI
802

Risposta decisiva
[802]  Con la sua chiamata interiore Dio suscita la nostra libertà e si offre come meta alla nostra ricerca. Intanto ci viene incontro pubblicamente nella storia, inviando il suo Figlio Gesù Cristo a invitare tutti gli uomini alla festa della vita eterna. «Cristo, che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l’uomo all’uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione»
nota
Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 22.
.
L’iniziativa del suo amore ci interpella. Accettare il suo dono con «la fede che opera per mezzo della carità» (Gal 5,6) significa realizzare se stessi; rifiutare il suo dono con il peccato significa perdere se stessi. «Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio. Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita» (1Gv 5,11-12). La risposta che daremo risulterà decisiva per la nostra riuscita o per il nostro fallimento. A ognuno di noi il Signore Gesù ripete l’appello rivolto al giovane ricco: «Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti... Se vuoi essere perfetto,... vieni e seguimi» (Mt 19,1721). Se vuoi vivere, devi fare il bene. L’urgenza della salvezza fonda l’obbligazione morale.
CCC, 2002