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Gesù è profondamente legato alla comunità dei discepoli, composta da quelli che credono in lui e particolarmente da
quelli che vanno anche materialmente con lui: la considera la sua vera famiglia
; ne fa il segno pubblico del regno di Dio che comincia a venire; la chiama a manifestare in questo mondo la santità del Padre, con una vita di carità, conforme alla nuova giustizia prospettata nel discorso della montagna. Dovrà essere come una scorta di sale, pronta a dare sapore alla terra; come una città illuminata sul monte, che attrae con il suo fascino tutte le nazioni e le conduce a riconoscere Dio come Padre
: «Molti verranno dall’oriente e dall’occidente e sederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli» (
Mt 8,11). L’orizzonte ultimo di Gesù e dei suoi discepoli è universale, sebbene l’orizzonte immediato resti circoscritto a Israele: «Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele» (
Mt 15,24); «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa di Israele» (
Mt 10,5-6).