CATECHISMO DEGLI ADULTI
Necessità di significato
[15] Tuttavia, in concreto, con il loro operare gli uomini mostrano di credere almeno implicitamente nella vita, perfino quando in teoria non le riconoscono alcun significato. Malgrado il naufragio che tutti li aspetta, non cessano di fare progetti e di volgersi a nuove imprese. Sono continuamente protesi verso un di più, con la mente, con il cuore, con le mani, con i passi dei loro piedi.
Come spiegare questo dinamismo dello spirito umano? Una speranza tenace si nasconde in esso. Si agisce sempre per un fine, per un obiettivo in cui si crede. Anche chi agisce dicendo di non avere prospettive, implicitamente presuppone il contrario. Chi poi si sente chiamato a compiere il bene incondizionatamente, anche quando non ne ricava vantaggi verificabili, di fatto è convinto che un senso complessivo ci deve pur essere. L’esigenza di significato è ineludibile.
Non si può vivere senza un atteggiamento fondamentale di fiducia nella realtà. Se la realtà nel suo insieme fosse caos e illusione, anche le singole cose risulterebbero in definitiva equivalenti tra loro e senza valore. Se la vita nostra e altrui si riducesse a una caduta nel nulla, sarebbe irrilevante scegliere un comportamento piuttosto che un altro. Ma l’equivalenza di tutte le cose non è vivibile. Malgrado tanti problemi e tante delusioni, noi conserviamo la certezza di fondo, anche non espressa, che la realtà nel suo insieme sia sensata; continuiamo a credere nell’importanza della vita, nella capacità della ragione, nei valori etici. Senza speranza e senza valori non possiamo andare avanti.
| CdA, 29 CONFRONTAVAI |
CATECHISMO DEGLI ADULTI
29
Dalla precarietà a Dio
[29] Il limite e la precarietà delle cose, il loro iniziare, mutare e finire, il fatto che esistono e possono non esistere, tutto indica che il mondo non è autosufficiente e in definitiva riceve esistenza e vita da un Altro, il quale a sua volta basta pienamente a se stesso e non ha bisogno di ricevere da nessuno.
Se una catena pende dall’alto, ogni anello è sostenuto dal precedente; ma poi ci vuole un perno che li sostenga tutti. Senza un ancoraggio definitivo, la contingenza non solo sarebbe irrazionale, ma anche invivibile. Non potremmo sopportare con lucida coerenza il continuo morire di ogni cosa, il continuo precipitare nel nulla. Niente avrebbe valore.
| CdA, 15 CONFRONTAVAI |