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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO DEGLI ADULTI

Fondamento biblico
[701]  Durante il suo ministero pubblico, Gesù ha invitato la gente a convertirsi e a credere che Dio è misericordioso e che nessun peccato è più grande della sua misericordia. Ha accolto i peccatori e ha partecipato a conviti festosi con loro, per riconciliarli con Dio. Compiendo miracoli, ha manifestato di possedere il potere divino di rimettere i peccati, come quando a Cafàrnao ha operato la guarigione fisica del paralitico dopo aver operato quella spirituale
nota
Cf. Mc 2,1-12.
. Ha promesso ai suoi discepoli il potere di “legare e sciogliere”, cioè di escludere dalla vita liturgica comunitaria i credenti rei di gravi colpe e di riammetterli dopo un congruo periodo di penitenza; un potere di ordine sacramentale, il cui esercizio avrà una precisa corrispondenza presso Dio: «In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo» (Mt 18,18).
CdA, 196-198
CONFRONTAVAI
CATECHISMO DEGLI ADULTI
196 - 198

Vicino ai peccatori
[196] Il regno di Dio, più ancora che nei miracoli, si manifesta nel perdono concesso ai peccatori, nella loro rigenerazione come uomini nuovi, ricondotti alla comunione con il Padre e con i fratelli.
L’annuncio dei profeti e l’esperienza della preghiera avevano maturato presso il popolo ebraico il senso del peccato e la certezza del perdono di Dio. Ora Gesù indica così il senso della sua missione: «Il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto» (Lc 19,10).
Le persone devote si scandalizzano per il comportamento di Gesù; mormorano, protestano, dicono di lui: «Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori» (Mt 11,19). In realtà Gesù è misericordioso, ma non accomodante. Esige conversione: «Va’ e d’ora in poi non peccare più» (Gv 8,11); addita come norma la santità di Dio: «Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste» (Mt 5,48). Se si intrattiene con i peccatori, lo fa perché sentano di essere amati da Dio, riconoscano il loro peccato, riprendano fiducia e imparino a loro volta ad amare: «”Simone, ho una cosa da dirti... Un creditore aveva due debitori: l’uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?”. Simone rispose: “Suppongo quello a cui ha condonato di più”. Gli disse Gesù: “Hai giudicato bene”» (Lc 7,40-43).
CdA, 701
CONFRONTAVAI
Gesù rivela il Padre misericordioso
[197]  Gesù sa di essere in totale sintonia con la misericordia del Padre. Dio ama per primo, appassionatamente; va a cercare i peccatori e, quando si convertono, fa grande festa: «Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta» (Lc 15,4-6).
L’unità di Gesù con il Padre è tale, che egli si attribuisce perfino il potere divino di rimettere i peccati, sebbene si levi intorno un mormorio di riprovazione e l’accusa di bestemmia: «Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino - disse al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e va’ a casa tua» (Mc 2,9-11).
Il convito del Regno
[198]  Nella parabola del padre misericordioso, la gioia del padre per il figlio perduto e ritrovato si esprime in un banchetto. Anche Gesù, malgrado lo scandalo dei benpensanti, siede spesso a mensa con i peccatori: cena a casa di Levi
nota
Cf. Mc 2,14-17.
e chiede l’ospitalità di Zaccheo
nota
Cf. Lc 19,1-10.
.
Da sempre nella cultura e nella religione ebraica il banchetto era 5-109.pngl’espressione fondamentale dell’amicizia, della festa e della pace: un banchetto alla presenza di Dio aveva concluso l’antica alleanza
nota
Cf. Es 24,11.
; «un banchetto di grasse vivande» (Is 25,6) sarebbe stata la festa escatologica
nota
Cf. Is 25,6-8.
. Con il gesto di prendere parte ai conviti, Gesù intende celebrare la festa del Regno che viene nel mondo, come offerta di perdono, di amicizia e di gioia. È la festa della nuova alleanza tra Dio e il suo popolo, una festa di nozze
nota
Cf. Mc 2,19.
, aperta a tutti gli uomini, nella quale però entrano solo coloro che riconoscono di aver bisogno della salvezza, i poveri, i peccatori e, più tardi, i pagani. È il trionfo della grazia e della misericordia. Desta sorpresa che Dio sia felice di ritrovare l’uomo, persino più felice di quanto lo è l’uomo di tornare a Dio.
CCC, 1439CCC 1443CdA, 225
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