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CATECHISMO DEGLI ADULTI

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Catechismo degli Adulti

Soddisfazione 257 , 707
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Soddisfazione
[257] “Soddisfazione” vuol dire che la croce di Cristo ricostruisce l’ordine oggettivo del mondo e il suo giusto rapporto con Dio, riparando i danni causati dal peccato. Dio è soddisfatto nel suo amore creatore e santificatore, nel suo voler dare appassionato. È giusto con se stesso, perché egli è carità. La sua è una giustizia giustificante, che rende giusto chi non lo è e concretamente coincide con la sua misericordia. È lui stesso che suscita la mediazione e l’intercessione di Cristo, e subordina ad essa ogni suo altro dono.
[707]  Il pentimento interiore si esprime esteriormente nella confessione e 17-341.pngin un impegno concreto di penitenza
nota
Cf. Rito della penitenza, Premesse, 6.
. Mediante la confessione il penitente manifesta, con umiltà e sincerità, davanti al sacerdote tutti i peccati mortali di cui si ricorda e che non ha già confessato in altra occasione. È bene dire anche i peccati veniali, specialmente i più pericolosi per la vita spirituale. La confessione fiduciosa dei propri peccati implica la confessione di lode del Dio misericordioso: l’amore vince il timore e lo sconforto.
L’impegno di penitenza, chiamato anche soddisfazione, è un rimedio del peccato, un segno di riparazione e di cambiamento della vita
nota
Cf. Rito della penitenza, Premesse, 6.
. Il penitente non solo è tenuto per giustizia a riparare eventuali danni, materiali o morali, recati al prossimo, ma deve anche recuperare la piena guarigione spirituale e restaurare il disordine causato dai suoi peccati, che almeno in parte rimane dopo l’assoluzione. Da ciò deriva la conseguenza di un impegno di penitenza, che viene stabilito dal sacerdote e accettato dal penitente. Può consistere in una forma di preghiera, in un’opera di carità, in un gesto di rinuncia e di sacrificio.