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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO DEGLI ADULTI

[1011]  «Non ci indurre in tentazione». Sappiamo che Dio «non tenta nessuno al male» (Gc 1,13). Chiediamo che Dio non ci lasci soccombere nella tentazione, che ci conceda la grazia della perseveranza finale. Da parte nostra saremo vigilanti per non imboccare la via del peccato: «Non lasciare che il mio cuore si pieghi al male e compia azioni inique con i peccatori» (Sal 141,4).
CdA, 812
CONFRONTAVAI
CdA 932
CONFRONTAVAI
CATECHISMO DEGLI ADULTI
932

Conversione continua
[932]  Una volta convertiti dobbiamo convertirci ancora. «La conversione si esprime fin dall’inizio con una fede totale e radicale, che non pone né limiti né remore al dono di Dio. Al tempo stesso, però, essa determina un processo dinamico e permanente che dura per tutta l’esistenza, esigendo un passaggio continuo dalla “vita secondo la carne” alla “vita secondo lo Spirito”»
nota
Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 46.
. In questo spirito la Chiesa ogni anno propone a tutti la Quaresima quale segno liturgico della conversione.
Dobbiamo renderci conto della precarietà della vita nuova in noi, sempre bisognosa di uno speciale aiuto di Dio
nota
Cf. Concilio di Trento, Sess. VI, Decr. Sulla giustificazione, Can. 22 - DS1572.
. Questa umile consapevolezza costituisce il fondamento permanente del nostro cammino: «Il primo passo è l’umiltà; il secondo passo è ancora l’umiltà; il terzo ancora l’umiltà; e per quanto tu chieda, io darò sempre la stessa risposta: l’umiltà»
nota
Sant’Agostino, Lettere, 118, 22.
.
Dobbiamo ritenerci ancora lontani dalla meta e progredire verso di essa. «Fratelli, state lieti, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda» (2Cor 13,11). La carità vuole crescere. Chi rinuncia deliberatamente a progredire, non ha la carità; è ancora schiavo del peccato. Il progresso poi consiste nel cercare di evitare ogni peccato mortale e ogni peccato veniale deliberato, e nel fare il bene con motivazioni sempre più pure.