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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO DEGLI ADULTI

[338]  Il suo compito è quello di introdurci nella comunione con Dio. Per mezzo di lui l’amore di Dio viene riversato nei nostri cuori e il Padre e il Figlio prendono dimora in noi. Per mezzo di lui noi diventiamo fratelli di Cristo, a lui uniti come suo corpo, partecipi del suo rapporto filiale verso il Padre, capaci di condividere la sua carità verso tutti, coeredi della sua gloria. Il dono dello Spirito compendia la realtà della nuova alleanza e della salvezza.
CdA, 743
CONFRONTAVAI
CdA 810-814
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CATECHISMO DEGLI ADULTI
743

Lo Spirito dell’unità
[743]  Il vincolo, con cui il Signore incorpora a sé i credenti, è lo Spirito Santo. Ecco a riguardo tre formule assai incisive. La prima è di san Paolo: siamo stati immersi in «un solo Spirito» per essere inseriti in «un solo corpo» (1Cor 12,13). La seconda è di sant’Ireneo: «Come dalla farina non si può fare, senz’acqua, un solo pane, così noi, che siamo molti, non potevamo diventare uno in Cristo Gesù, senza l’acqua che viene dal cielo»
nota
Sant’Ireneo di Lione, Contro le eresie, 3, 17, 2.
. La terza è del concilio Vaticano II: «Comunicando il suo Spirito», il Figlio di Dio «costituisce i suoi fratelli misticamente suo corpo»
nota
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 7.
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Il corpo ecclesiale di Cristo è dunque animato dallo Spirito Santo: «unico e identico nel capo e nelle membra, egli dà a tutto il corpo vita, unità e moto»
nota
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 7.
, un po’ come fa l’anima nel corpo umano individuale. Quando ci comportiamo da veri seguaci di Cristo, lo Spirito ama, prega e opera insieme a noi. Egli è il “paraclito”, l’amico accanto a noi, o meglio dentro di noi, perché «inabita nella Chiesa e nei cuori dei fedeli come in un tempio»
nota
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 4.
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CdA, 338
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