CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
Le sacre immagini
1159 La sacra immagine, l’icona liturgica, rappresenta soprattutto Cristo. Essa non può rappresentare il Dio invisibile e incomprensibile; è stata l’incarnazione del Figlio di Dio ad inaugurare una nuova « economia » delle immagini:
« Un tempo Dio, non avendo né corpo, né figura, non poteva in alcun modo essere rappresentato da una immagine. Ma ora che si è fatto vedere nella carne e che ha vissuto con gli uomini, posso fare una immagine di ciò che ho visto di Dio. [...] A viso scoperto, noi contempliamo la gloria del Signore ».
(96)
San Giovanni Damasceno,
De sacris imaginibus oratio
, 1, 16: PTS 17, 89 e 92 (PG 94, 1245 e 1248).
1160 L’iconografia cristiana trascrive attraverso l’immagine il messaggio evangelico che la Sacra Scrittura trasmette attraverso la parola. Immagine e parola si illuminano a vicenda:
« In poche parole, noi intendiamo custodire gelosamente intatte tutte le tradizioni della Chiesa, sia scritte che orali. Una di queste riguarda la raffigurazione del modello mediante una immagine, in quanto si accordi con la lettera del messaggio evangelico, in quanto serva a confermare la vera e non fantomatica incarnazione del Verbo di Dio e procuri a noi analogo vantaggio, perché le cose rinviano l’una all’altra in ciò che raffigurano come in ciò che senza ambiguità esse significano ».
(97)
Concilio di Nicea II
(anno 787),
Terminus
: COD p. 135.
1161 Tutti i segni della celebrazione liturgica sono riferiti a Cristo: lo sono anche le sacre immagini della santa Madre di Dio e dei santi, poiché significano Cristo che in loro è glorificato. Esse manifestano « il gran numero di testimoni » () che continuano a partecipare alla salvezza del mondo e ai quali noi siamo uniti, soprattutto nella celebrazione sacramentale. Attraverso le loro icone, si rivela alla nostra fede l’uomo creato « a immagine di Dio », e trasfigurato « a sua somiglianza »,
(98) Cf .
« Procedendo sulla via regia, seguendo la dottrina divinamente ispirata dei nostri santi Padri e la Tradizione della Chiesa cattolica – riconosciamo, infatti, che lo Spirito Santo abita in essa – noi definiamo con ogni rigore e cura che, a somiglianza della raffigurazione della croce preziosa e vivificante, così le venerande e sante immagini, sia dipinte che in mosaico o in qualsiasi altro materiale adatto, debbono essere esposte nelle sante chiese di Dio, sulle sacre suppellettili, sui sacri paramenti, sulle pareti e sulle tavole, nelle case e nelle vie; siano esse l’immagine del Signore Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, o quella dell’immacolata Signora nostra, la santa Madre di Dio, dei santi angeli, di tutti i santi e giusti ».
(99)
Concilio di Nicea II,
Definitio de sacris imaginibus
: DS 600.
| CdA 653-662 CONFRONTAVAI CdA 973 CONFRONTAVAI CdA 653-662 CONFRONTAVAI CdA 973 CONFRONTAVAI CdA 653-662 CONFRONTAVAI CdA 973 CONFRONTAVAI Eb 12,1Rm 8,291Gv 3,2 |
CATECHISMO DEGLI ADULTI
653 - 662
Quando celebra
|
La domenica
[658]
La domenica è il giorno del Signore risorto, la Pasqua settimanale
Cf. Concilio Vaticano II, Sacrosanctum concilium, 106. San Girolamo, Omelia per la domenica di Pasqua. Cf. Codice di diritto canonico, 1247; 1248. Sant’Agostino, Confessioni, 13, 35, 50. | CCC, 2174-2188CdA, 883 CONFRONTAVAI CdA 1118 CONFRONTAVAI |
Liturgia delle ore
[660]
Come il ciclo annuale, così il corso del giorno e della notte è santificato dalla preghiera, che la Chiesa, unita a Cristo, eleva al Padre nello Spirito. È la “liturgia delle ore”, preghiera di lode e di intercessione per la salvezza del mondo, eco sulla terra del canto celeste
Cf. Concilio Vaticano II, Sacrosanctum concilium, 83-85. |
Le benedizioni
[661]
Tutte le circostanze concrete della vita vengono santificate dalla liturgia. A imitazione dei sacramenti, la Chiesa ha istituito i sacramentali
Cf. Concilio Vaticano II, Sacrosanctum concilium, 60. A somiglianza della preghiera eucaristica, le benedizioni contengono innanzitutto la lode e il ringraziamento, perché Dio ci ha già benedetti con i doni della creazione e della salvezza. Seguono poi la supplica e l’intercessione, perché Dio ci benedica ancora e ci aiuti a valorizzare pienamente le cose, gli ambienti, le esperienze.
Così «la liturgia dei sacramenti e dei sacramentali offre ai fedeli ben disposti la possibilità di santificare quasi tutti gli avvenimenti della vita per mezzo della grazia divina che fluisce dal mistero pasquale»
Concilio Vaticano II, Sacrosanctum concilium, 61. | CCC, 1667-1673 |