CATECHISMO DEGLI ADULTI
[941]
La vita spirituale si nutre della parola di Dio
![]() | CdA, 625-631 CONFRONTAVAI |
CATECHISMO DEGLI ADULTI
625 - 631
Discepoli e testimoni della Parola
[625] La fede è una vittoria difficile, sempre rimessa in questione. La speranza spesso è contraddetta dall’esperienza. La carità può perdere facilmente il suo fervore. Dove attingere energia per la vita cristiana? Su quale fondamento edificare la comunità?
Il cristiano e la Chiesa nascono e crescono in virtù della parola di Dio e dei sacramenti. La Chiesa proclama e ascolta la Parola: vive di essa. La proclamazione assume forme diverse. Un primo annuncio del vangelo, incentrato sulla persona di Gesù Cristo e sul mistero pasquale, viene portato, in vista della conversione, a coloro che ancora non l’hanno conosciuto o sono rimasti indifferenti o increduli. Una catechesi più completa e sistematica viene proposta a quanti si mettono in cammino verso una fede più matura. Una liturgia della Parola costituisce la prima parte della santa Messa, centro di tutta l’esperienza cristiana. Anzi ogni celebrazione di sacramenti, di benedizioni, di liturgia delle ore riceve la sua impronta dalla parola di Dio, contenuta nella Sacra Scrittura: «Da essa vengono tratte le letture da spiegare nell’omelia e i salmi da cantare; del suo afflato e del suo spirito sono permeate le preci, le orazioni e gli inni liturgici e da essa prendono significato le azioni e i segni»
![]() Concilio Vaticano II, Sacrosanctum concilium, 24. | CCC, 1349 |
[627]
Il credente, docile all’ascolto, viene assimilato a Cristo nel pensare e nell’agire. Può dire con l’apostolo Paolo: «Per me il vivere è Cristo» (Fil 1,21). Diventa egli stesso un’eco della Parola, una «lettera di Cristo... scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente», che può essere «conosciuta e letta da tutti gli uomini» (2Cor 3,2-3). «Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!» (Lc 11,28).
|
La proclamazione liturgica
[628]
Particolare efficacia ha la Parola proclamata nel contesto della celebrazione dei sacramenti. La salvezza, preparata mediante le figure dell’Antico Testamento e attuata una volta per sempre in Gesù Cristo nel Nuovo Testamento, viene ripresentata nei riti sacramentali, per essere poi accolta e vissuta nell’esistenza quotidiana: «Quelle cose che crediamo siano avvenute storicamente, devono ora attualizzarsi in noi misticamente»
![]() San Gregorio Magno, Commento al Libro di Giobbe, 35, 15, 35. | CCC, 103 |
[629]
Soprattutto nella santa Messa la mensa della parola prepara quella del corpo di Cristo. «Nutrita spiritualmente all’una e all’altra mensa, la Chiesa da una parte si arricchisce nella dottrina e dall’altra si rafforza nella santità»
![]() Messale Romano, Ordinamento delle letture della Messa, 10. ![]() Concilio Vaticano II, Sacrosanctum concilium, 10. ![]() Sant’Antonio di Padova, Discorsi per la Pentecoste, 1, 5. |
Lectio divina
[630] Altro ambito privilegiato per l’ascolto orante della Parola è quello costituito dalla pratica della “lectio divina”.
Già nella Sacra Scrittura è insistente l’invito a recitare e meditare assiduamente la parola di Dio, per poterla vivere: «Non si allontani dalla tua bocca il libro di questa legge, ma mèditalo giorno e notte, perché tu cerchi di agire secondo quanto vi è scritto» (Gs 1,8); «La bocca del giusto proclama la sapienza, e la sua lingua esprime la giustizia; la legge del suo Dio è nel suo cuore, i suoi passi non vacilleranno» (Sal 37,30-31).
Presso i Padri della Chiesa la lettura orante della Bibbia è raccomandata come via privilegiata per stabilire un contatto vivo con Dio: «Impara a conoscere il cuore di Dio nelle parole di Dio»
![]() San Gregorio Magno, Registro delle lettere, 5, 46. ![]() Arnolfo di Bohéries, Lo specchio dei monaci, 1. ![]() Guigo II il Certosino, Sul modo di fare orazione, 1, 1; 2, 2. | CCC, 1177CCC 2708 |