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Nella parabola del padre misericordioso, la gioia del padre per il figlio perduto e ritrovato si esprime in un banchetto
. Anche Gesù, malgrado lo scandalo dei benpensanti, siede spesso a mensa con i peccatori: cena a casa di Levi
e chiede l’ospitalità di Zaccheo
.
Da sempre nella cultura e nella religione ebraica il banchetto era

l’espressione fondamentale dell’amicizia, della festa e della pace: un banchetto alla presenza di Dio aveva concluso l’antica alleanza
; «un banchetto di grasse vivande» (
Is 25,6) sarebbe stata la festa escatologica
. Con il gesto di prendere parte ai conviti, Gesù intende celebrare la festa del Regno che viene nel mondo, come offerta di perdono, di amicizia e di gioia. È la festa della nuova alleanza tra Dio e il suo popolo, una festa di nozze
, aperta a tutti gli uomini, nella quale però entrano solo coloro che riconoscono di aver bisogno della salvezza, i poveri, i peccatori e, più tardi, i pagani
. È il trionfo della grazia e della misericordia. Desta sorpresa che Dio sia felice di ritrovare l’uomo, persino più felice di quanto lo è l’uomo di tornare a Dio.