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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO DEGLI ADULTI

Centralità
[1001]  Il “Padre nostro” è il modello di ogni preghiera, anzi la sintesi di tutto il vangelo
nota
Cf. Tertulliano,La preghiera, 1, 6.
. Il suo posto, secondo l’evangelista Matteo, è al centro del discorso della montagna, cioè al centro del programma di vita dei discepoli di Cristo
nota
Cf. Mt 6,9-13.
. Serve infatti a chiedere che il regno di Dio venga in pienezza e che noi possiamo vivere in modo da poterlo accogliere.
La Chiesa da parte sua riconosce da sempre la centralità di questa preghiera. Le prime generazioni cristiane la recitano tre volte al giorno
nota
Cf. Didachè, 8, 3.
. I neòfiti la ricevono come una consegna solenne durante l’iniziazione. La celebrazione della Messa la colloca tra la preghiera eucaristica e il rito della comunione, per chiedere che il Regno, già compiuto in Cristo morto e risorto, si compia anche in noi. La liturgia delle ore la include nei due momenti principali: lodi e vespri.
CdA, 173-174
CONFRONTAVAI
CATECHISMO DEGLI ADULTI
173 - 174

“Padre nostro”
[173]  Il Maestro trasmette ai discepoli il suo atteggiamento filiale verso Dio. Insegna loro la preghiera del “Padre nostro”, come espressione della nuova comunione con Dio e segno distintivo della loro identità.
La preghiera comprende sette domande nella redazione di Matteo e cinque in quella, forse più antica, di Luca; ma in realtà sotto diversi aspetti si chiede una sola cosa, l’unica necessaria: la venuta del regno di Dio in noi e nel mondo. È la preghiera dei figli, che fanno proprio il progetto del Padre e si abbandonano totalmente a lui; è la preghiera degli umili di cuore, protesi verso una salvezza più grande di quella che si può programmare e costruire con le proprie mani.
CdA, 1001-1012
CONFRONTAVAI
[174]  Nelle parole del “Padre nostro” si può avvertire l’eco della 4-95.pngpreghiera ebraica, in cui si esprime l’anelito verso il futuro intervento di Dio: «Esaltato e santificato sia il suo grande nome, nel mondo che egli ha creato secondo la sua volontà; venga il suo regno durante la vostra vita...»
nota
Qaddish.
. Ma la preghiera di Gesù si presenta come una proposta di fede nuova e originale. Qui di seguito ne viene offerta una parafrasi, utile per ritrovarne il senso originario:
“Padre nostro, che sei al di sopra di tutto come il cielo, fa’ che il tuo nome sia glorificato e riconosciuto santo.
Mostra davanti a tutti che tu solo sei Dio, radunando definitivamente il tuo popolo disperso e purificandolo dai suoi peccati con il dono del tuo Spirito.
Venga in pienezza la tua regalità, che porta libertà, giustizia e pace.
Si compia il tuo disegno di salvezza in cielo e in terra.
Donaci fin d’ora il nostro pane futuro, un anticipo del convito del Regno
nota
Cf. Lc 14,15.
; donaci il pane necessario per vivere oggi, come agli ebrei nel deserto davi la manna giorno per giorno: confidiamo in te e non vogliamo affannarci per il domani, per quello che mangeremo o per come ci vestiremo
nota
Cf. Mt 6,31.
.
Nella tua misericordia perdona i nostri peccati: anche noi siamo pronti a perdonare a chi ci ha fatto del male.
Non lasciarci soccombere nella tentazione; fa’ che mai perdiamo la fiducia in te, così da non avvertire più la tua presenza e sentirci abbandonati.
Liberaci dal potere del maligno, che si oppone al tuo regno e ci dà la morte”.
Pregare il Padre ci fa sperimentare che siamo figli e ci sollecita a vivere da figli: «Leva, dunque, gli occhi tuoi al Padre... che ti ha redento per mezzo del Figlio e dì: Padre nostro!... Dì anche tu per grazia: Padre nostro, per meritare di essere suo figlio»
nota
Sant’Ambrogio, I sacramenti, 5, 19.
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